Il biohacking è la nuova frontiera della salute per ottenere la migliore versione di sé stessi.
Il termine allude a modifiche del corpo e comportamento umano per vivere più a lungo possibile e in salute possibile.
Si tratta di ottimizzare le attività e le funzioni biologiche per migliorare in tutte le aree della vita.
Nutrizione, allenamento, lavoro, mente, produttività, prestazioni sportive e tanto altro.
L’obiettivo è la trasformazione e massimizzazione dei processi umani.
E vanno da interventi complessi, delle vere e proprie tecniche di biohacking a soluzioni più semplici e alla portata.
In questa lettera imparerai ad utilizzare alcune strategie utili per migliorare la tua nutrizione e negli altri campi della salute.
Nel caso dell’alimentazione, la preparazione di ricette è una forma di biohacking.
Le ricette sane servono per ottimizzare proprio l’apporto di nutrienti, ma anche il gusto e appagare la vista, aumentando l’appealing verso certi cibi.
Anche agricoltura e allevamento si possono considerare tali.
Nel tempo infatti gli esseri umani sono diventati abili a selezionare vegetali, frutta, animali, cereali e piante per il consumo umano, rendendoli migliori dal punto di vista estetico e nutrizionale.
Questo è stato possibile con l’incrocio e la selezione genetica di determinate specie, quelle migliori per l’appunto.
Questi processi (breeding) servono anche per mantenere la biodiversità, minacciata dall’agricoltura intensiva e monocoltura, così come dall’inquinamento e uso di pesticidi.
L’arte culinaria serve proprio per esaltare i sapori in alimenti che non sarebbero troppo gradevoli.
Immaginiamo anche una porzione di carne cucinata con i giusti esalatori di sapore, come erbette, spezie e sale marino: permettono di mantenere quel gusto e tradizione che caratterizza ogni cucina.
Anche la pratica di fermentazione delle verdure, yogurt e altri alimenti come dei legumi si può considerare nutrizione biohackerata.
Utilizziamo delle tecnologie per migliorare l’apporto nutrizionale delle verdure come il cavolo, che diventa crauti e apporta batteri buoni per l’intestino, arricchendo il microbiota intestinale, o fornendogli il nutrimento.
Nel primo caso si tratta di probiotici, nel secondo di prebiotici.
La produzione dello yogurt usa i lattobacilli, mentre il lievito S. Cerevisiae o pasta madre per la produzione di pane e prodotti della lievitazione.
Il biohacking applicato alla nutrizione
Esistono moltissimi esempi di biohacking campo alimentare.
Il più semplice e intuitivo è la cottura; l’uso del fuoco come tecnologia ancestrale per la sterilizzazione del cibo.
Nel dettaglio invece troviamo tecniche alimentari più sofisticate:
- uso del limone sulle verdure per aumentare l’assorbimento della vitamina C
- Accoppiamento di fonti di carboidrati insieme alla creatina pre-allenamento per aumentare l’effetto
- Abbinamento del pepe insieme alla curcuma per aumentare l’assorbimento di curcumina (antiossidante) grazie alla piperina
- Germogliazione dei legumi, ammollo e fermentazione per abbassare la quota di anti-nutrienti
- Bulletproof coffee: inserire olio di cocco e burro ghee nel caffè nero per stimolare l’attenzione e l’uso degli acidi grassi MCT a scopo energetico
- e tantissime altre
Anche l’uso di integratori è biohacking a tutti gli effetti.
Isolare nutrienti e somministrarli per colmare carenze nutrizionali o aumentarne il contenuto in circolo, in base agli effetti desiderati.
Carnivore Company, la prima realtà in Italia che offre organi in capsule e prodotti di origine animale in polvere come collagene e proteine, è parte del processo di Biohacking anche se promuove un ritorno al primitivo.
Ed è un bene perché non tutti hanno la possibilità di consumare organi animali freschi, come fegato, testicoli o altre frattaglie, per qualità o gusto. Privarsene rappresenta un problema visto che gli organi sono gli alimenti più ricchi di nutrienti al mondo.
La dieta ketogenica è un approccio alimentare da biohacker proprio perché, con un intervento esterno, porta l’organismo in uno stato di chetosi, che stimola attenzione, ragionamento, dimagrimento, lucidità mentale e tanto altro.
I biohacker più evoluti usano i nootropici, ovvero sostanze che agiscono a livello centrale e potenziano i processi neurali: ginkgo biloba, L-teanina, L-tirosina, ma anche sostanze attive presenti in alcuni funghi come il chaga e lion’s mane.
La caffeina è un nootropico.
Bere caffè rientra a pieno titolo tra le pratiche di biohacking: stiamo scegliendo una bevanda per aumentare attenzione e/o performance.
In alte dosi addirittura è considerato doping (se l’urina dell’atleta supera 12 microgrammi di caffeina per ml).
Il body building è biohacking allo stato puro: stiamo trasformare il corpo a nostro piacimento, aumentando a dismisura la massa muscolare con allenamento, dieta e integrazione (e steroidi nel caso dei non-natural).
Anche il biohacking, come nuova tecnologia, ha i suoi pro e contro e va saputo usare per il bene dell’umanità.
Uso di anfetamine come smart drug, steroidi per il body building, doping nello sport, e altri interventi senza controllo possono portare anche a danni alla salute.
La produzione di armi da fuoco a scopo offensivo si può considerare biohacking, e non per questo è positivo.
Come sempre bisogna sapere discriminare le tecnologie da biohacker davvero utili all’uomo e al suo miglioramento in toto, portando ad un bene per la società e gli altri.
Pensiamo alla farmacologia e a certe terapie.
Grazie ai ricercatori e agli studi scientifici si è arrivati a conoscere il modo per ingannare (biohackerare) la cellula fornendogli sostanze chimiche che attivano determinati processi che si vogliono ottenere, per la guarigione in questo caso.
I farmaci biologici agiscono sul DNA portando alla risoluzione di molte problematiche di salute.
Le tecniche di biohacking
Vediamo nella pratica come utilizzare alcune tecniche di biohacking che possano aiutarti a migliorare nella vita quotidiana.
Partendo da quelle più semplici e alla portata:
- Bagni freddi
- Earthing
- Sport
- Alimentazione pesata e calibrata in funzione degli obiettivi.
- Uso degli occhiali a lenti rosse che bloccano la luce blu (blue blockers)
- Terapia con piastre a luce infrarossa (red-light therapy)
- Sauna
- Integrazione mirata
Da nutrizionista posso soffermarmi di più sull’alimentazione.
Infatti nessun antenato si sarebbe immaginato di dover studiare a monte la composizione del piatto, pesare a crudo gli alimenti, raggiungere il proprio fabbisogno di energia, nutrienti e proteico, fare uso di integratori etc.
Eppure in alcuni casi questo auto-monitoraggio rappresenta davvero la rivoluzione nel campo della salute.
Nel caso di una persona che vuole perdere peso sapere cosa e quanto mangiare è utile e fa la differenza.
Nello sportivo ancora di più: conoscere le combinazioni e gli alimenti che favoriscono la performance sportiva e il recupero muscolare.
Calcolare l’apporto di carboidrati giornaliero in funzione del grado e intensità dell’allenamento che si avrà in programma, etc
Tutto questo rappresenta un elemento di vantaggio, non a caso i record vengono battuti ogni anno e gli atleti migliorano sempre di più.
Un tempo si affrontava una salita sui pedali a sensazione (e molti ancora lo fanno), mentre oggi si preferisce essere guidati dai dati della frequenza cardiaca, potenza espressa in watt ed altri dati biometrici.
Arrivare a conoscere sempre meglio sé stessi è uno dei macro-obiettivi della mia presenza online, della newsletter e tutti i contenuti correlati, oltre ad un ritorno al primitivo e riconnessione ai ritmi naturali.
E per farlo è utile iniziare ad analizzare i dati che la tecnologia offre su di noi, dalle analisi del sangue, alla frequenza cardiaca, all’HRV, al passo per km nella corsa o media per km/h in bicicletta, e diventare un master della propria salute.
Solo così possiamo pensare di eccellere, grazie al biohacking.
Il Biohacking scientifico
Oltre all’automonitoraggio (self-tracking) grazie ai vari device e orologi smart, esistono tecniche di biohacking scientifico più avanzato.
Alcuni esempi sono:
- ozono-terapia: immettere in circolo ozono tramite auto-emotrasfusione come antiossidante e riparatore
- terapia con peptidi bioidentici: usare i precursori delle proteine (ormoni) iniettabili in base all’effetto desiderato, senza il downside dell’uso degli anabolizzanti
- neurostimolazione: stimolazione magnetica transcranica a livello cerebrale (bassa frequenza) per potenziare alcuni funzioni cerebrali, la performance fisica e mentale.
La branca più estrema del biohacking invece è il transumanesimo, che punta a creare persone modificate e integrate con la tecnologia, il movimento H+.
Come le modifiche del DNA, agire a livello genetico per creare superumani in grado di performare al meglio in alcuni compiti che la società richiede.
Un esempio riguarda gli astronauti, che non potranno essere considerati come altre persone che lavorano in ufficio. Essendo soggetti a radiazioni e vivendo spesso in condizioni senza gravità necessiteranno di interventi genetici per sopperire al problema.
Nel caso più immediato e pratico è l’uso del gene-editing per la cura di alcune malattie, come far tornare a funzionare alcuni geni per produrre proteine deficitarie.
Bisogna anche dire che esistono enti regolatori come di bioetica che vagliano sempre sicurezza e implicazioni dell’uso di tecnologie nuove sull’uomo.
Personalmente il biohacking è rivoluzionario e se usato con intelligenza può veramente portarci a livelli di salute e performance mai visti prima.
Ignorare la portata di questo strumento sarebbe svantaggioso.
Chi preferisce non accedere al biohacking è come se rimanesse depotenziato, indietro rispetto a chi ne fa uso con sapienza.
E’ come se una tribù di cacciatori potesse disporre di nuove armi per una caccia migliore.
Lo avrebbero fatto senza pensarci, e già iniziato a sperimentarne il nuovo uso.
E anche tu dovresti.
Insieme accederemo sempre di più a tecniche di nutrizione, allenamento e auto-monitoraggio per arrivare alla migliore versione, mai sperimentata prima.
A padroneggiare l’arte del biohacking e delle modifiche dello stile di vita, del corpo e della mente.
Non per primeggiare sugli altri, bensì per arrivare ad una migliore conoscenza e comprensione di noi stessi.
Più in salute significa di conseguenza migliore rapporto con gli altri, ruolo sociale, produttività e prosperità.
Per iniziare il biohackeraggio scientifico, sano e avanzato, bisogna come sempre cambiare modo di pensare e approccio verso le nuove tecnologie.
Il biohacking serve da facilitatore, per aiutarci a vivere una vita migliore, degna della specie umana.
Per scalare il monte Cippo di Carpegna in bicicletta, il passo sacro a Marco Pantani, fare tanto dislivello e chilometri ho adottato tecniche di biohacking, da semplici ad avanzate e scientifiche (lo faccio da molti anni).
Trovi il video dell’impresa sportiva a brevissimo sul canale Youtube Dott. Samuele Valentini